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Fisco, torna l'ipotesi di rottamare le cartelle esattoriali

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Per i contribuenti siciliani il rapporto con il fisco è molto difficile. Lo dimostrano i dati sui contenziosi pendenti, da cui emerge che su un totale di 530.844 ricorsi, pendenti nelle commissioni tributarie provinciali e regionali di tutto il territorio, ben 163.570 partono dall'isola. In altre parole quasi 1 ricorso su 3, cioè il 30,8% del totale, è stato presentato da un siciliano. I numeri relativi all'andamento del contenzioso tributario nel 2015 sono contenuti nelle tabelle che accompagnano la relazione presentate dal Mef e dalla direzione della giustizia tributaria ed elaborati dall'Adnkronos. Il valore complessivo dei ruoli pendenti ammonta a 50,9 miliardi, per un importo medio di 95.975 euro.

 

cartelle esattoriali

Intanto torna l'ipotesi di 'rottamare' le cartelle esattoriali. Nei giorni scorsi anche esponenti di governo hanno proposto di far pagare l'imposta e gli interessi eliminando le sanzioni e gli interessi moratori. Già con la legge si stabilità 2014 era stata introdotta una misura del genere, per alleggerire il carico del contenzioso e fare cassa. I contribuenti, in quell'occasione, non hanno dimostrato particolare interesse per la proposta del fisco, che si limitava allo sconto dei soli interessi; l'incasso complessivo, infatti, si è fermato a quota 725 milioni di euro. La nuova formula dovrebbe quindi essere più allettante, senza però fare 'arrabbiare' Bruxelles.

Tornando ai dati sul contenzioso tributario, al secondo posto, dopo la Sicilia, per numero di liti pendenti si classifica la regione Lazio, con 67.861 ricorsi (pari al 12,8% del totale); seguita dalla Calabria con 62.667 ricorsi (11,8%). I contribuenti che hanno meno problemi con il fisco sono gli abitanti della Valle d'Aosta; in tutto sono 183 che in termini statistici corrispondono allo 0,03% del dato nazionale. Restano sotto il punto percentuale le altre due regioni con i numeri di contenziosi più bassi; si tratta del Trentino Alto Adige con 1.802 appelli (0,3%) e Friuli Venezia Giulia con 2.769 appelli (0,5%).

L'esame delle macro aree evidenzia che il numero maggiore di contenziosi proviene dalle isole, ovviamente grazie al 'contributo' della Sicilia, dove si concentra il 33,2% dei ricorsi totali. Al secondo posto si posiziona il sud, da dove è partito il 31,6% dei contenziosi; dal centro proviene il 18,6% delle contestazioni e dal nord il restante 16,6%.

Vale la pena osservare più da vicino il caso della Calabria, dove i ricorsi pendenti presso le commissioni tributarie provinciali (che rappresentano il primo grado di giudizio) sono 61.694 mentre nelle commissioni tributarie regionali (cioè il secondo grado di giudizio) risultano pendenti 973 casi. Anche se i ricorsi in attesa di giudizio nelle sedi regionali sono la maggioranza del totale (il 72,9%), la situazione della regione risulta comunque unica se confrontata con gli altri enti.

Alla Calabria va il record per anzianità media dei ricorsi pendenti, che si aggira intorno ai 4 anni e 5 mesi, contro una media di circa 2 anni. Tra le altre regioni da segnalare per la durata dei contenziosi ci sono la Sardegna, con 3 anni e quattro mesi e il Molise con 2 anni e 10 mesi. L'ente territoriale più 'veloce' è invece il Friuli Venezia Giulia, dove i contenziosi in media durano meno di 8 mesi; bene anche il Veneto dove si superano di poco i 9 mesi.

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