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Affinchè un'idea si trasformi in realtà occorre solo l'intervento della volontà umanaTutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare. (Oscar Wilde)

I Disturbi del sonno: come si curano, quali sono le cause

Circa un terzo della nostra vita è occupato dal mondo misterioso del sonno; una spazio in cui le manifestazioni della coscienza si affievoliscono e affiorano compportamenti inconsci, azioni che sfuggono al controllo della volontà. Alcune di queste azioni sono del tutto innocue; altre, espressioni di precise condizioni fisiche o psichiche, devono essere tenute sotto controllo e richiedono pertanto un'approfondita conoscenza.

disturbi del sonno

Il BRUXISMO

E' un fastidioso disturbo notturno che consiste nel digrignamento dei denti, un'attività a volte così rumorosa da risultare percepibile anche a qualche metro di distanza dal letto. Il Bruxismo provoca una contrazione dei muscoli della masticazione che provoca uno sfregamento continuativo delle arcate dentarie.
E' assodato che interessa sopratutto individui che soffrono di stati di ansia e problemi psicologici. Provoca indolenzimento ai muscoli masticatori e usura della dentatura.

IL SONNAMBULISMO DEAMBULATORIO

Interessa soprattutto soggetti giovani, i quali, nel corso della notte e senza svegliarsi, si alzano dal letto camminano e compiono azioni nell'ambiente circostante.
Il sonnambulismo interessa circa l'1% degli adulti, mentre la percentuale è più alta nei bambini. Si verifica sempre nella fase di sonno profondo ( terza o quarta fase di sonno non REM ), e può essere incompleto, quando il soggetto si alza semplicemente nel letto, o completo, quando abbandona il letto e si muove nell'ambiente.
Il sonnambulo ha gli occhi aperti, ma vitrei e senza espressione; se interrogato, risponde in modo poco comprensibile, evita gli oggetti e le persone. Al risveglio non ricorda nulla dell'accaduto. Gli episodo di sonnambulismo tendono a diradarsi , nella maggior parte dei casi nell'arco di tre anni.
E' importante inoltre non svegliare improvvisamente il sonnambulo, perchè il brusco ritorno ad uno stato di coscienza può creare panico ed agitazione a livelli insostenibili.

L'ENURESI NOTTURNA

Si definisce così la perdita involontaria di urina durante il sonno. L'incidenza di questo disturbo arriva al 15% verso i cinque anni ma si riduce al 3% a 14 anni e a meno dell'1% nell'età adulta.
Nei soggetti affetti da enuresi la vescica ha spesso una dimensione inferiore alla norma, il che favorisce l'eliminazione di urina anche più volte durante la notte. Il fatto che l'enuresi disturbi lo sviluppo psicologico e la sicurezza del bambino e che nell'adulto sia fonte di un notevole disagio sociale spinge ad intervenire con ogni mezzo per curarla. Un intervento preliminare consiste nella eliminazione di evventuali stress psicologici ( disagio per la vita scolastica, per la nascita di un fratellino ecc.).

RUSSARE DI NOTTE

Soffre di questo disturbo circa il 25% delle persone nell'età media della vita, mentre la percentuale sembra salire al 40% oltre i sessant'anni; e sono sopratutto uomini, perchè il numero di donne che russano diventa di un certo rilievo solo dopo la menopausa.
In casi in cui il disturbo è più blando una certa difficoltà respiratoria è sempre presente, con conseguenti ipossigenazioni del sangue, leggero aumento della pressione sanguigna ed accelerazione dei battiti cardiaci.
Una condizione di sonno non ideale, che può provocare sonnolenza irritabilità e malesseri durante il giorno.
All'origine del disturbo vi è una parziale ostruzione delle prime vie aeree.
Il diffetto può essere aggravato, per esempio, da un naso otturato in seguito a raffredore. Il che costringe a respirare a bocca aperta, ma anche dalla stanchezza e da eccessive libagioni che aumentano il rilassamento dei tessuti.
Altre cause di aggravamento del disturbo sono rappresentate da una deviazione del setto nasale, da ipertrofia dei turbinanti, dalle adenoidi nei bambini e negli adulti, da un'obestà di grado elevato che, oltre all'intrinseca difficoltà respiratoria legata al peso, restringe ulteriormente il palato ingrossando l'ugola.
Eliminare il vizio di russare è possibile intervenendo naturalmente sulla causa; solo pochi casi richiedono intervento chirurgico.

L'APNEA NOTTURNA

Interessa soggetti che si addormentano facilmente ma, appena il sonno diventa profondo, si risvegliano di soprassalto; questo fenomeno può ripetersi parecchie volte durante la notte proprio in quei soggetti che sono denominati " apneici ostruttivi ". In questi soggetti la laringe tende ad occludersi completamente al sopraggiungere del sonno, con una conseguente sensazione di soffocamento che obbliga a svegliarsi; la carenza continua di un buon riposo notturno è spesso causa di depressione ed irritabilità. Il disturbo è più frequente nei russatori abituali.

sonnolenza diurna

LA SONNOLENZA DIURNA

Meno diffusa dell'insonia cronica, è caratterizzata dall'insorgere durante la veglia, spesso dopo i past, di un certo bisogno di dormire. Può essere legata a cattive abitudini, come quella di coricarsi troppo tardi, od ad uno sfasamento del ritmo sonno-sveglia, tipico di cloro che cambiano frequentemente i turni di lavoro; gli effetti possono essere notevolmente dannosi.

LA SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO

E' un disturbo di tipo sensitivo-motorio a carattere familiare, che interessa circa il 2% della popolazione generale, con una leggera prevalenza nel sesso feminile. Più frequente durante l'estate e, nelle donne, in corrispondenza dei periodi critici ( cilco mensile, gravidanza, menopausa, allattamento ), si manifesta con maggiore intensità fra i venti e trent'anni. Le sue manifestazioni sono caratterizzate da parestesie simmetriche agli arti, dalle ginocchia alle caviglie, con sensazioni di freddo, di stanchezza locale e i punture di spillo molto fastidiose. Questi disturbi impediscono di addormentarsi anche per ore. Nei casi più gravi il soggetto è spinto a ricercare un qualche sollievo alzandosi dal letto per camminare, saltare o correre. Le manifestazioni sono più frequenti e fastidiose nella prima metà dela notte, ma anche nella seconda, pur attenuandosi, impediscono l'instaurarsi di un sonno profondo.

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