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Le nuove Macro Regioni proposte dal governo

L'idea c'è, la mappa delle nuove 11 (macro)regioni pure, ora al governo Renzi non resta che aprire il dossier e poi l'Italia sarà ridisegnata. I deputati Pd Roberto Morassut e Raffaele Ranucci hanno depositato una proposta di legge costituzionale con tanto di cartina geografica in cui vengono ridefiniti i confini delle regioni italiane, secondo cui dalle attuali 21 si passerebbe a 11 nuove aree: Regione Alpina (con Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria), LombardiaTriveneto (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino), Emilia Romagna (con annessa la provincia marchigiana di Pesaro), Appenninica (Toscana, Umbria e provincia laziale di Viterbo),Adriatica (Marche, Abruzzo, provincia di Rieti e Isernia), Roma Capitale (la provincia di Roma), Tirrenica (Campania e province di Latina e Frosinone),Levante (Puglia e province di Matera e Campobasso), Ponente (Calabria e provincia di Potenza), Sicilia e Sardegna

le nuove regioni

Confini, costi e funzioni - Come sottolinea Antonello Caporale sul Fatto quotidiano, la Costituzione grazie alla riforma del Titolo V consentirebbe un intervento rapido sul tema, visto che l'Articolo 132, primo comma, precisa: "Si può, con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti". Ora la palla passerà alla commissione consultiva presieduta da Lida Viganoni, titolare della cattedra di Geografia all'Università di Napoli, e a Gianclaudio Bressa, franceschiniano di ferro e sotto-segretario della "dimissionata" ministra agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Proprio la Lanzetta ha firmato, come suo ultimo atto prima di tornare in Calabria, il decreto necessario alla riforma costituzionale lo scorso 29 dicembre. L'obiettivo della riforma, spiega Bressa, è quello di modernizzare un frazionamento "istituito ormai 40 anni fa, le Regioni hanno perso capacità propulsiva". Nuovi confini, dunque, per razionalizzare i servizi e i costi, e nuove funzioni: "Vogliamo aprire un dibattito - spiega il sottosegretario - su grandi temi come scuola e sanità", magari ipotizzando "gestioni condivise tra due o più regioni, assimilabili per legami geografici, politici e ambientali". 


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