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Prezzi degli alimentari mai così bassi dal 1997

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona a luglio registrano un calo annuo dello 0,6%, il ribasso più forte dall’agosto del 1997. Lo rileva l’Istat, diffondendo i dati definitivi sul cosiddetto “carrello della spesa”. Su base mensile il ribasso è dello 0,7%. Resta confermata allo 0,1% l’inflazione a luglio.

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Secondo l’Istat ’’il rallentamento dell’inflazione è principalmente imputabile all’ampliarsi della flessione su base annua dei prezzi degli Energetici regolamentati.Il contributo di altri raggruppamenti di prodotto è marginale’’.  
 
L’«inflazione di fondo», al netto dei beni energetici e degli alimentari non lavorati (la cui flessione si stabilizza a -2,9%), spiega l’Istat, scende allo 0,6% (dallo 0,7% di giugno); al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,3% (da +0,5% del mese precedente). Il calo mensile dell’indice generale è da attribuire principalmente ai ribassi dei prezzi della Frutta fresca (-9,0%) e dei Vegetali freschi (-3,8%), su cui incidono fattori di natura stagionale e dei prezzi degli Energetici regolamentati (-3,1%); a contenere questo calo sono i rialzi mensili dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,5%), anch’essi influenzati da fattori stagionali.  
 
Rispetto a luglio 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,6% (era -0,3% a giugno) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,7%, da +0,8% del mese precedente). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto percentuale rispetto a giugno. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,2% nei confronti di luglio 2013 (dal +0,3% registrato a giugno). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del 2,1% su base mensile - principalmente a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto e fa registrare un tasso tendenziale nullo (era +0,2% a giugno). Anche in questo caso, si conferma la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e cresce dello 0,1% rispetto a luglio 2013.  
 
Dieci grandi città in deflazione.
I prezzi a luglio risultano in calo, su base annua, in diversi capoluoghi di regione o provincia autonoma: Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%) e Potenza (-0,1%). Giù anche a Livorno (-0,7%), Verona (-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%).

 

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