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Faceporn batte in tribunale Facebook

Dopo il debutto infelice in borsa, un'altra bastonata arriva per il social network più conosciuto del pianeta. Facebook perde la sua battaglia in tribunale contro Faceporn, il sito pornografico norvegese accusato di ledere i diritti della creatura di Mark Zuckerberg che potrà mantenere il suo nome.

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Il richiamo al social network non è solo nel nome, ripreso anche da Fuckbook, altro sito a luci rosse. Qui come su Faceporn gli utenti possono scambiarsi video gratuiti, commentare con i "mi piace" e interagire in chat. Le similitudini non sono andate a genio al colosso dei social, che già da due anni ha querelato il sito norvegese chiedendo la cessione del dominio e il pagamento delle spese processuali basandosi sulla registrazione del marchio "Face".

A decretare la vittoria di Faceporn su Facebook è stato il giudice federale Jeffrey White, motivando la decisione col fatto che la magistratura statunitense non ha giurisdizione sul caso, visto che il sito è norvegese e che nessun californiano ha subito offesa da Faceporn. Da Palo Alto potrebbe esserci un nuovo tentativo di querela, stavolta in Norvegia.

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