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Nuove tasse sui carburanti per far fronte alle calamità

Come se non bastassero le accise dei terremoti d'Irpinia (1980) e quella sulla guerra del 1935, potrebbero essere in arrivo nuovi rincari dovuti stavolta a tasse regionali.

 

Un emendamento bipartizan (da leggersi rigorosamente "bi" e non "bai" visto che si tratta di un termine inglese derivato dal latino) al decreto legge "Semplificazioni" prevede infatti l'aumento delle accise regionali sui carburanti in caso di calamità. In un paese dove le calamità naturali non sono certo poche (se ne registrano almeno due all'anno tra grandinate eccezionali e straripamenti di fiumi), ora i governi regionali potranno trovare fondi per far fronte a questi eventi aumentando le imposte locali sulla benzina.

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Personalmente non avrei nulla in contrario ad un'accisa siffatta, ma prima vorrei che venissero abolite le accise riguardanti appunto la guerra del 1935, il terremoto in Irpinia, l'accisa per la crisi del Canale di Suez del1956, quella sul disastro del Vajont (1963), dell'alluvione di firenze (1966), dei terremoti del Belice (1968) e del Friuli (1976), della guerra del Libano (1983), della missione in Bosnia (1996) e del rinnovo contratto Ferrotranvieri (2004).

 

Volete sapere a quanto ammontano? Eccovi il link con i costi dettagliati per ogni accisa "storica" che nessuno ha mai tolto e vedendo le quali, personalmente, posso solo vergognarmi per il sistema amministrativo che ci governa.

 

Infine, trovo davvero singolare che l'emendamento sia bipartizan, strano che la nostra classe politica, storicamente mai d'accordo nemmeno su di che colore fosse il cavallo bianco di Napoleone, trovi d'improvviso unità di vedute quando si tratta di imporre nuove tasse.

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