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Riforme, nuova puntata: ora davvero non ci credo più

Qualche giorno fa, scrivendo della situazione delle riforme in discussione in parlamento, ho sperato che le mie impressioni fossero sbagliate. Nell'aria si stentiva puzza di compromesso su vari temi (licenze ai tassisti, farmacie, ordini professionali) e oggi tutti i TG hanno annunciato il raggiungimento dell'accordo tra le più importanti forze politiche in Parlamento, con il Governo che ha dovuto fare qualche passo indietro e con il Terzo Polo che finalmente ha raccontato le cose così come sono realmente (perchè faceva comodo, per una volta, dire la verità).

 

Ora le cose stanno così:

· il potere di rilascio delle licenze per i tassisti sarà demandato ai sindaci, che potranno quindi giocare questa carta in sede di elezioni e a loro volta essere ricattati dalla categoria dei tassisti qualora decidessero di aumentare troppo il numero delle licenze - la nuova Autorità indipendente dei trasporti potrà soltanto esprimere un parere non vincolante (come a dire "ci sono, ma non mi ascolta nessuno")

 

· per le farmacie si è deciso di permettere l'apertura di un esercizio ogni 3300 abitanti, ciò potrebbe tradursi nell'apertura di circa 5000 nuovi esercizi, un buon numero ma molto inferiore rispetto al numero di partenza (si era partiti da una farmacia ogni 3000 abitanti) - mentre le parafarmacie potranno vendere prodotti galenici e farmaci veterinari con ricetta, ma non potranno vendere i farmaci di fascia C (quelli per i quali non è previsto rimborso) e questo particolare getta alle ortiche quanto di buono si poteva fare sul prezzo dei farmaci

 

· veniamo ora ai professionisti, questo capitolo è quello più depotenziato nella concertazione con i politici, è saltato l'obbligo di preventivo in forma scritta (che avrebbe comportato multe per avvocati e commercialisti che non presentavano preventivo scritto al cliente), divenuto una scelta di contrattazione tra professionista e cliente - mentre l'obbligo di pagamento per i tirocini non scatterà da subito (come voleva il Governo), ma soltanto dopo i primi 6 mesi di lavoro. Per fortuna non è stata cambiata la previsione di innalzare il numero dei notai con concorso annuale a partire dal 2015.

 

Insomma, le caste sono state leggermente ridimensionate, ma continuano a rimanere caste. Con tanti saluti al popolo elettore!

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