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Mentre gli italiani tirano la cinghia, milioni di famiglie non riescono a sbarcare il lunario, i camionisti protestano, i tassisti invadono la Città Eterna, Celentano, sempre pronto per sermoni e moralismi chiude con la Rai un accordo di trecentomila euro a serata per il prossimo Sanremo, con un tetto massimo di 750.000 euro, ovviamente soldi della Rai, quindi soldi pubblici. Sicuramente Celentano infarcirà la sua performance di grandi moralismi, catastrofismi e sermoni, magari anche giusti e sacrosanti ed in linea con i tempi.

Ma il tutto stride se si pensa che la presenza di Celentano viene pagata a circa 10.000 euro al minuto. L'equivalente di due anni di lavoro di un giovane precario laureato. I big dello spettacolo ed artisti del livello di Celentano è giusto che siano lautamente pagati per la loro presenza ma in tempi di crisi nera ci si sarebbe aspettato da parte della Rai un uso più oculato dei soldi pubblici, ma essendo pubblici, si possono comunque spendere tranquillamente. 300.000 euro per partecipare ad una serata di Sanremo sono effettivamente troppi e l'Italia che rischia di fare la fine della Grecia non dovrebbe permetterlo, ma in Italia tutto è possibile , anche fare i sermoni e poi intascare un mare di euro per una sola serata in Tv.

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