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Transistor al carbonio a 9 nm, IBM guarda oltre il silicio

La ricerca nel campo dell'elettronica si sta spostando sempre di più verso il carbonio, mentre per il silicio si è vicini al limite teorico delle geometrie realizzabili. Questo limite è fissato, infatti, a 11 nm, la metà della risoluzione del processo tecnologico utilizzato da Intel nei processori Ivy Bridge che arriveranno in commercio ad aprile.

Nel futuro è possibile che Intel passi al processo produttivo a 14 nm, dopodichè rimarrà un solo step geometrico e il limite fisico del silicio sarà raggiunto.

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Per ovviare a questo problema, la ricerca si sta spingendo verso la costruzione di transistor al carbonio, i ricercatori di IBM hanno già realizzato un transistor composto di nanotubi al carbonio e della lunghezza di 9 nanometri.

 

I transistor realizzati con i nanotubi in carbonio hanno il vantaggio di richiedere molta meno tensione per attivarsi, inoltre sono in grado di sopportare una corrente maggiore e con minore dispersione energetica.

 

Il livello attuale della tecnologia è tutto fuorchè perfetto, i ricercatori sono riusciri a realizzare un solo transistor, ma ammettono che è impossibile, allo stato attuale, realizzare un microprocessore interamente basato sui transistor al carbonio.

Il lavoro da fare è ancora molto, ma ormai la strada è tracciata.

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