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Tutti i colori del Referendum

Al giorno d'oggi si parla tanto di class-action e di come uno strumento del genere sia necessario affinchè un Paese possa definirsi avanzato in termini di società civile, ma forse molti dimenticano che quanto abbiamo ottenuto nel lontano 1948 è ancora più potente: l'istituto referendario.

 

Il referendum è un'arma a doppio taglio, perchè offre la possibilità al popolo di intervenire direttamente nelle scelte del governo, cosa che altrimenti avviene per interposta persona, ovvero attraverso quei "rappresentanti eletti", che negli ultimi anni hanno dimenticato di essere rappresentati e sono diventati una classe autoreferenziata.

Il risvolto della medaglia del referendum, l'altro filo della lama, è la necessità di raggiungimento del quorum, dunque questo strumento richiede un impegno collettivo notevole affinchè sia efficace.quorum

 

Ora, ciò che è accaduto pochi giorni fa nel nostro Paese è qualcosa che non accadeva dal 1995, quando fu raggiunto per l'ultima volta il quorum (all'epoca si votava per 12 quesiti, alcuni sulle TV, altri sulla legge elettorale per i comuni).

Dal 1996 in poi, ci sono stati altri 6 referendum e nessuno ha raggiunto il quorum, se volete una lista completa, potete trovare la storia dei referendum abrogativi in Italia a questo indirizzo.

 

Personalmente, sono molto soddisfatto del raggiungimento del quorum, io sono uno tra coloro che non avrebbe votato quattro SI (non sono contrario all'uso dell'energia nucleare), ma ritengo che il popolo italiano abbia il diritto di scegliere cosa sia meglio per sè stesso e ricordare ai politici, dopo 16 anni, che il loro è un lavoro dipendente, i cui datori di lavoro sono i cittadini votanti.

 

Il risultato del referendum è stato interpretato in vari modi, chi lo ha cavalcato se ne è intestato la vittoria, chi lo avversava recita, invece, la parte dello sconfitto, ma quasi nessun esponente politico ha riconosciuto la volontà popolare come ispirazione per le azioni di governo.

Come ho già detto sopra, i politici di oggi tendono ad autoreferenziarsi, credono di essere al di sopra perfino della volontà popolare, credono di potersi imporre ai cittadini che, volenti o nolenti, dovranno pur sempre votarli.

 

Ma il referendum del 2011 ha dimostrato, a mio parere, una sola cosa: il popolo italiano non è ancora del tutto rassegnato alla casta politica che si ritrova.

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